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19/12/2016 L'Agenzia regionale anticorruzione per la Lombardia presenta il rapporto 2016

Nella Relazione 2016 viene evidenziato che l’intento strategico dell'ARAC e' definito nel senso di agire come centro di riferimento per un complesso di iniziative rivolte a rafforzare, innervare e rivitalizzare la prassi dei controlli, producendo stimoli e operando a sostegno per i diversi soggetti e organismi che operano a vario titolo in qualita' di “controllori” nell’ambito del sistema regionale; tra questi si possono considerare:

  • gli RPC

  • le strutture di audit

  • i collegi dei revisori e dei sindaci

  • gli OIV

  • il Comitato regionale dei controlli

  • il Comitato per la legalita' e la trasparenza dei contratti pubblici, ecc..

Migliorare le connessioni tra controlli interni ed esterni rappresenta poi il necessario complemento di questa funzione.

Ma non e' da trascurare, naturalmente, la possibilita' di sviluppare proposte per la modifica o l’integrazione dell’assetto attuale di organismi e di strumenti del controllo.

Il miglioramento dei sistemi di controllo potra' quindi considerare anche criteri come i seguenti:

  1. Individuare modalita' per rompere il gioco rituale del controllo, introducendo nel sistema quegli elementi di imprevedibilita' che possono spingere i diversi attori a comportamenti piu' genuini e promuovere occasioni di dialogo vero tra i responsabili delle strutture e i diversi interlocutori sociali.

  2. Riconoscere la fragilita' intrinseca di ogni forma di controllo, per quanto tecnicamente sofisticata, di fronte alla impossibilita' di dare una risposta definitiva e convincente all’interrogativo secolare del quis custodiet ipsos custodes? Alla fine il valore dell’indipendenza dei controllori emerge accanto a quello della competenza professionale. Ma l’indipendenza non puo' essere un dato indiscusso, garantito solo dalle norme e dalla formazione professionale. Resta aperto il problema di una vigilanza sul loro operato che chiama in causa non solo aspetti di norme e di ruoli istituzionali ma anche una gamma piu' ampia di soggetti interessati al problema. Il miglioramento del sistema dei controlli non deve quindi confrontarsi solo con considerazioni tecniche ma curare il rafforzamento del controllo sociale. In questa prospettiva si dovra' riflettere criticamente sull’esperienza dei RPC nei diversi enti e quindi sulle modalita' di tutela delle condizioni di indipendenza rispetto all’ordinamento organizzativo in atto.

  3. La ridondanza delle informazioni disponibili genera comunque trasparenza (si pensi all’evoluzione delle normative in materia) e offre possibilita' a un numero maggiore di soggetti di intervenire. La disponibilita' di informazioni ampie, provenienti da fonti multiple, coinvolgenti molteplici soggetti aiuta anche a rompere il carattere impersonale di un processo di controllo confinato nell’ambito di un universo professionale chiuso. Da questo punto di vista assume rilievo l’adozione in termini sistematici e generalizzati in tutto il SIREG del modello Trasparenza & Tracciabilita', con le relative Linee Guida e la Clausola di contratto tipo, riferito a tutte le fasi di gestione di appalti e contratti anche successive all’aggiudicazione, in base alle proposte gia' formulate dal Comitato per la legalita' e la trasparenza degli appalti.

  4. Lo sviluppo delle ispezioni, o delle visite di verifica in situazione, rappresenta un obiettivo utile da perseguire, anche attraverso un mix di scrutini faccia a faccia periodici e programmati con alcune visite random e con il monitoraggio costante di indicatori statistici (red flags o “indicatori sentinella”) per generare quella varieta' e pluralita' di riferimenti che e' utile per mantenere in tensione il rapporto tra controllori e controllati e per scoraggiare i fenomeni della ritualita', del gaming (rispetto opportunistico e non sostanziale dei parametri di riferimento), dell’occhio di Nelson (l’Ammiraglio era cieco da un occhio ma non portava la benda). La condizione essenziale consiste nel generare incertezza, ribaltandone le conseguenze sugli attori coinvolti, controllori e controllati.

  5. I sistemi di controllo possono essere in qualche modo “sfidati”, cioe' messi alla prova con verifiche della reattivita' rispetto a determinati eventi, e quindi eventualmente ridefiniti e ristrutturati.

In conclusione, la Relazione rileva che si pone un’esigenza di:

  • riprogettazione complessiva del sistema dei controlli che valorizzi caratteristiche come la circolarita' delle informazioni, l’apertura al contesto esterno, la tracciabilita' delle operazioni, la precisa responsabilizzazione sugli esiti, l’attivazione di forme di intelligenza amministrativa e quindi la capacita' di apprendere dagli errori.

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