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02/06/2020 Progetto trasparenza > Prevenzione della corruzione e della trasparenza - Verifica delle situazioni di conflitto d'interesse
  • Verifica delle situazioni di conflitto d’interesse

Anac si pone l'obiettivo di fornire alle amministrazioni strumenti concreti per effettuare la verifica della condizione di conflitto d’interessi. Al riguardo, il sistema informativo pubblico, complessivamente considerato, rappresenta un patrimonio conoscitivo che può consentire – se adeguatamente messo a frutto – di ricostruire in modo puntuale ed approfondito la trama di interessi che fanno capo al soggetto su cui incombe il dovere di astensione per conflitto d’interessi. Tale potenzialità conoscitiva può consentire di svolgere la funzione pubblica di verifica e controllo delle situazioni di conflitto d’interessi in modo effettivo, sistematico, mirato. Ciò consentirebbe di porre rimedio alla situazione attuale, nella quale:

a) l’amministrazione soffre (in partenza) di una situazione di asimmetria informativa strutturale, dal momento che è il soggetto interessato a conoscere di più e meglio quale sia la rete di interessi in cui è collocato;

b) gli strumenti volti a colmare questo “gap” informativo sono di carattere essenzialmente burocratico, mentre l’accertamento della situazione è spesso effettuata in modo limitato, episodico e casuale. Il principale vincolo al totale dispiegamento delle accennate potenzialità conoscitive è costituito dalla necessità di muoversi entro i confini di un sistema giuridico ed organizzativo nel quale le esigenze di controllo e di tutela della fede pubblica, dell’imparzialità, del buon andamento, della trasparenza e degli altri interessi pubblici che sottendono alle funzioni prevenzione della corruzione e della maladministration sono bilanciate con la tutela della riservatezza e dei dati personali. Pertanto, la costruzione di simili strumenti/metodiche/procedure di verifica del conflitto di interessi deve essere costruito in modo da risultare rispettoso e coerente con i principi e la disciplina di tutela dei dati personali. Il giudizio di compatibilità con la disciplina di tutela dei dati personali si colloca su due piani distinti: a legislazione vigente, laddove sono esplorati e testati i presupposti e le opportunità di trattamento dei dati personali detenuti dai soggetti pubblici a fini di verifica del conflitto d’interesse che risultano disponibili e leciti, dato il quadro normativo disponibile, e che possono essere quindi essere messi in campo sul piano esclusivamente amministrativo; de jure condendo, identificando quali eventuali interventi legislativi sarebbe opportuno porre in essere al fine di rendere praticabili le misure che si ritengono utili. Un secondo vincolo, su di un piano operativo, è costituito dalle modalità con le quali le informazioni rilevanti sono diversamente e variamente codificate e conservate nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni. Tuttavia, questo genere di difficoltà appaiono oggi meno rilevanti e cogenti, nella misura in cui sono state sviluppate soluzioni che consentono l’analisi, e l’estrazione di informazioni anche quando codificate in forme fortemente destrutturate. Ciò è particolarmente rilevante nel caso della mappatura, ricostruzione, visualizzazione ed analisi delle reti di relazioni e di interessi, dal momento che questo genere di analisi presuppongono la capacità di incrociare e collegare tra loro informazioni provenienti da fonti disparate e non (sempre) coerenti tra loro. In questo caso, il vincolo è piuttosto rappresentato dalla possibilità di accedere ed avvalersi in modo proficuo di queste metodiche e di queste tecnologie, che consentano una mappatura sistematica della rete di interessi esistenti.

Fonte: Anac Progetto trasparenza > Prevenzione della corruzione e della trasparenza

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