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27/07/2017 CAM - legittimita' della predeterminazione dei criteri ambientali minimi nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici

Con nota di protocollo n. XXX /2017, in data XXX veniva richiesta al servizio di supporto giuridico-legale Entionline la prestazione del servizio in epigrafe indicato.

La societa’ XXX partecipava alla procedura aperta indetta dal Ministero di XXX, per l’affidamento dell’appalto di servizi di ristorazione, catering completo, catering veicolato e connessi servizi accessori presso gli enti, distaccamenti e reparti del Ministero stesso, suddiviso in dieci lotti, distinti per aree geografiche, da aggiudicarsi secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

Detto criterio prevedeva, in particolare, l’assegnazione di 30 punti massimi per la qualita’ e 70 per il prezzo; l’attribuzione dei punteggi all’offerta tecnica sarebbe avvenuto esclusivamente attraverso l’applicazione di criteri e punteggi cd. “tabellari”, fissi e predefiniti dalla medesima stazione appaltante, sulla base “di quanto specificamente richiesto a tal fine nella documentazione di gara”.

Al riguardo, l’art. 5 del disciplinare individuava 12 criteri di attribuzione del punteggio tecnico, nello specifico criteri minimi ambientali di cui al D.M. 25 luglio 2011 del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e, per ognuno di essi, stabiliva:

  • sia il punteggio massimo attribuibile e i punteggi inferiori graduati;

  • sia l’elemento che ogni concorrente avrebbe dovuto indicare in offerta, al fine di ottenere il relativo punteggio.

I predetti criteri, e, segnatamente, i criteri n. 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 11 contenuti nel disciplinare, puntualmente recepivano le indicazioni di cui all’art. 95, comma 3, D.lgs. 50/2016, il quale, in sintesi, prescrive che la della valutazione dell’offerta tecnica, tenga conto anche dei criteri ambientali minimi pertinenti di cui all’articolo 34 del codice medesimo.

La societa’ in questione nella graduatoria finale si collocava all’ultimo posto.

Ciò premesso, si richiede un parere legale in ordine alla legittimita’, come e’ avvenuto nel caso di specie, della predeterminazione dei criteri (nello specifico criteri ambientali minimi) senza che vi sia una violazione degli artt. 95 e 96 del D.lgs. 50/2016.

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