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29/04/2015 Interpellanza n. 4-08981 in materia di rotazione dei dirigenti generali con periodicita' breve

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-08981

presentato da CATANOSO Basilio

testo di Mercoledì 29 aprile 2015, seduta n. 418

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Per sapere, premesso che:

  • le cronache recenti hanno portato alla luce, come se ci fosse bisogno di ulteriore conferma, numerosi casi di corruzione e di malversazioni che vedono coinvolti decine e decine di funzionari pubblici nell'esercizio delle loro funzioni;

  • il settore pubblico, come riporta un articolo della professoressa Veronica De Romanis pubblicato dal settimanale Panorama, e’ percepito un luogo dove imperversa la corruzione e la malversazione e questa percezione posiziona l'Italia al primo posto tra i 34 Paesi industrializzati seguiti da Portogallo e Grecia;

  • si discute in questi giorni della possibilita’ di introdurre il principio della rotazione dei dirigenti generali con una periodicita’ molto breve;

  • a giudizio dell'interrogante e della professoressa De Romanis, il criterio della rotazione lascia perplessi sia per la sua non semplice ed effettiva realizzabilita’, sia per il rischio, concreto, di aumentare ulteriormente l'inefficienza della pubblica amministrazione;

  • il cambiamento di ruolo, soprattutto apicale, implica necessariamente una fase di apprendimento e, prima di arrivare alla propria e piena operativita’, il dirigente pubblico dovra’ affidarsi al personale che gia’ lavora nell'ufficio depotenziandone, in tal modo, la professionalita’ che ha determinato l'assegnazione dell'incarico;

  • a giudizio dell'interrogante, il rischio che la rotazione dei dirigenti non sia uno strumento adatto a combattere la corruzione e ad aumentare l'efficienza della burocrazia italiana e’ concreto;

  • a giudizio dell'interrogante e della professoressa De Romanis, bisognerebbe, piuttosto, introdurre sistemi di controllo e rendicontazione cosi’ come avviene nelle aziende private, regole piu’ semplici e trasparenti, ossia procedure comprensibili a tutti e non solo agli addetti ai lavori e, infine, pene certe per chi delinque;

  • viceversa, chi fa bene il proprio lavoro deve essere messo nella condizione di continuare a farlo, almeno per un periodo congruo.

Tanto premesso l’interrogante chiede:

  • quali iniziative, anche di carattere normativo, intendano adottare i ministri interrogati per introdurre criteri di efficienza e professionalita’ nel pubblico impiego.

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